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Nel 1965 viene presentata la Nuova
500 F, erede della "D",
destinata a divenire negli anni
la versione con il maggior
numero di unità costruite. Le
novità sono soprattutto
estetiche: la più evidente le
portiere controvento. In
quell'anno infatti il Codice
della Strada impose per tutti i
modelli l'incernieratura delle
porte anteriore, per una
maggiore sicurezza. La Fiat
adeguò quindi anche la 500
berlina, ma non la Giardiniera,
che mantenne le porte a favore
di vento per tutta la produzione
(fino al 1977), in quanto il
Codice prevedeva una deroga per
i veicoli commerciali. E' anche
l'inizio dell'era della
"plastica" al posto del
metallo.La carrozzeria è rivista
molto più di quanto non sembri
per la sola inversione delle
porte, In pratica rimangono
della scocca della 500 D solo il
cofano e la parte
frontale.Cambiano anche altri
dettagli importanti. Il
parabrezza è più ampio e offre
visibilità migliore, il tetto è
costruito in pezzo unico con i
montanti e non più imbullonato,
il fregio frontale della
mascherina è realizzato in un
unico pezzo di plastica e non ha
più i baffi in alluminio
separati, le maniglie delle
portiere sono cromate e la loro
forma è adatta al nuovo tipo di
apertura, i copricerchi sono in
acciaio e non più in alluminio,
i fari hanno le cornicette
cromate anzichè in alluminio e
adottano proiettori a fascio
asimmetrico, i fanalini
posteriori non hanno più la
grossa basetta di alluminio e
laforma è più squadrata, la
capote si chiude con un gancio
centrale di plastica nera
anzichè con i due piccoli ganci
metallici, vengono eliminati il
profilo in alluminio sul cofano
anteriore e le modanature sulle
fiancate, i tre interruttori
della plancia (luci,
illuminazione quadro,
tergicristallo) sono allineati,
la tasca portaoggetti è in
plastica e ha dimensioni
maggiori, il serbatoio non è più
a cipolla ma a semicilindro e la
sua capacità sale a 22 litri. Il
motore viene ancora rivisto
nella fasatura ed eroga 18 cv.
Le sospensioni vengono
irrobustite e i semiassi sono di
diametro maggiore. Anche
l'impianto frenante viene
potenziato e adotta cilindretti
più grandi. Inizialmente la 500
F adotta alcuni pezzi della
vecchia D, in attesa
dell'attrezzamento di nuovi
particolari. Fino a luglio 1965
infatti monta ancora gli
indicatori di direzione
anteriori con basetta in
alluminio e il portaoggetti in
lamiera. Dal marzo 1966 la
marmitta non è più a bussolotto
come sulla D, ma a semigusci
sovrapposti (riconoscibile per
le estremità arrotondate) e la
luce della targa viene
realizzata in plastica anzichè
in alluminio.
Nell'ottobre 1968 appaiono
alcune modifiche in concomitanza
con la versione "L" che
l'affiancherà. Scompare la
scritta "Nuova 500" sul cofano
posteriore e appare una
targhetta "Fiat 500". Dal
febbraio 1970 la luce della
targa (come sulla L) viene
spostata più in alto, ed i
sedili perdono la lunetta
superiore beige e diventano in
tinta unita. La produzione
continua parallelamente a quella
della L fino al novembre 1972,
quando viene commercializzata
l'ultima versione della "piccola
grande auto", la 500 R.
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Codice telaio: |
Fiat
110 F Berlina 500 |
- Codice motore: |
110 F 000 |
- Cilindrata: |
499,5 cc |
- Potenza Max: |
18CV |
- Compressione: |
7,1:1 |
- Velocità Max: |
oltre 95
Km/h |
Fiat 500 F
- Libretto d'uso e
manutenzione
Scarica libretto
Fiat 500 F
- Catalogo ricambi
Scarica catalogo
La Fiat 500 D finalmente
ottenne il giusto e meritato
riconoscimento che agli inizi
sembrò mancare alla vetturetta.
Giunti alla metà degli anni 60
venne introdotta una nuova
versione destinata ad un ancora
più clamoroso successo: la 500
F.Lievi ma sostanziali le
modifiche alla carrozzeria;
furono eliminati inutili
preziosismi esaltando, invece,
l'aspetto funzionale. il
semitetto ed il padiglione,
venne realizzato in un'unico
pezzo di lamiera in luogo di tre
pezzi imbullonati fra loro della
D. A questa modifica fece
seguito l'ampliamento
longitudinale e trasversale del
parabrezza. Il tetto in tela
invece adottò un unico gancio
centrale di plastica nera in
luogo dei due gancetti
metallici. Con il modello F, di
seguito, scomparve anche la
cinghia di chiusura a tetto
aperto.Scomparvero i profili di
alluminio lucidato sul cofano
anteriore, posteriormente sotto
il lunotto e sulla fiancata
all'altezza della portiera;
furono ridisegnate le luci
posteriori, ora più piatte e più
ampie.Sicuramente la modifica
sostanziale più visibile rimane
l'apertura delle portiere con
movimento "controvento" (cioè di
sicurezza), questo permise anche
l'abolizione delle antiestetiche
cerniere esterne. Come apertura
venne adottata una maniglia a
pulsante di disegno elegante con
la serratura su entrambe le
portiere.Identici nelle
dimensioni, ma differenti nel
disegno (ora a fascio
asimmetrico) i fari anteriori e
le luci di posizione; per queste
ultime venne soppressa la
basetta di alluminio comparsa
sulle D.Alle ruote furono
introdotte delle coppe di
metallo cromato in sostituzione
dell'allumino.Dal 1966 il fragio
anteriore in tre pezzi venne
sostiuito con un'unico fregio di
plastica, così come venne
sostituito il portalampada della
luce targa posteriore che
dall'alluminio, diviene in
plastica. Dal 1969 nuovo
logogramma "Fiat 500" a
losanghe, in sostituzione della
scritta "nuova 500" di
alluminio.A partire dai modelli
F/L di produzione successiva al
1970 viene modificata la
posizione della lucetarga sullo
sportello motore, posizionata
ora leggermente più in alto
rispetto alle serie precedenti.
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Modelli |
Innovazioni |
All'interno,
così
come
all'esterno,
la F
presentava
molte novità
soprattutto
sul tema della
semplificazione
e
dell'economia
costruttiva,
abolendo
particolari
realizzati
fino ad allora
in metallo,
ora sostituiti
con la
plastica.Plancia:
Modifiche al
tachimetro:
identico nel
disegno a
quello delle
serie
precedenti ma
con scala
portata a 120
Km/h. Per
semplicità
costruttiva si
adottò un
nuovo sistema
di fissaggio
dello
strumento
indicatore
allo chassis
di plastica:
fino al
modello D la
calotta era
separabile.
Gli
interruttori
vennero
allineati a
fianco della
chiave di
accensione,
mentre le spie
degli
abbaglianti e
degli
indicatori di
direzione, un
tempo al lato
sinistro del
tachimentro,
risultano ora
separati dallo
stesso:
vennero
inoltre
semplificate
abolendo il
dispositivo
che consentiva
di variare la
luminosità
ruotando sul
proprio asse.
Cambiarono
inoltre i
materiali
delle leve del
devioluci (ora
in plastica
nera) e del
gancio di
chiusura del
tetto in tela
(in luogo dei
due gancetti
in metallo).La
tasca
portacarte,
fino ad allora
in lamiera,
viene ora
realizzata in
plastica
nera.Le nuove
portiere
controvento
introdussero
una nuova leva
di apertura
dall'interno,
realizzata in
metallo; le
maniglie di
chiusura
vennero invece
prodotte in
plastica
nera.Si
segnalano
tuttavia, nei
primissimi
esemplari di
F, la presenza
di particolari
della D
(maniglie di
chiusura
interne di
alluminio,
tasca
portacarte in
metallo...).
La tappezzeria
nel 1968 fu
semplificata
abolendo la
lunetta bianca
allo schienale
dei sedili
anteriori
(1968); cambia
la tinta del
telaio della
capote che
risulta ora
verniciato di
nero (dal 1959
fino al 1967
rimase in
beige).
Alla
meccanica si
riscontrò
un
lievissimo
aumento di
potenza che
elevò la
potenza
massima a 18
CV. Venne
inoltre
maggiorato il
filtro
dell'aria e
venne
introdotto un
dispositivo di
ricircolo dei
gas di
sfiato.La
marmitta
risultò di
nuova
concezione:
non più "a
bussolotto",
ma realizzata
con due
semigusci
saldati fra
loro.Altri
dettagli
rigurdarono la
sostituzione
del
reggispinta
della frizione
con un
cuscinetto a
sfere anzichè
in grafite;
giunti e
semiassi
maggiorati,
così come
risultarono
irrobustiti i
cilindretti
dei freni
anteriori e i
bracci delle
sospensioni.Nel
cofano
anteriore fu
posto un nuovo
serbatoio a
sviluppo
orizzontale,
della capacità
22
litri.Settembre
1968: alla 500
F venne
affiancata (e
poi,
praticamente,
sostituita)
una nuova
versione più
rifinita: la 500
Lusso.
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