La spartana Nuova 500
presentata il 4 luglio 1957 nel
novembre del medesimo anno al
salone di Torino subisce alcune
modifiche: prima fra tutte il
nome, che diventa "Fiat Nuova
500 Economica". È quasi identica
alla prima serie, ma il motore
sviluppa 15 cv a 4 200 giri/min
e presenta alcuni piccoli
dettagli rivisti, tra i quali il
fermo di apertura per i
deflettori e i finestrini
discendenti. Raggiunge i 90
km/h.
-
Codice telaio: |
Fiat
110 berlina 500 |
- Codice motore: |
110.000 |
- Cilindrata: |
479 cc |
- Potenza Max: |
13CV/(15)/(16.5) |
- Compressione: |
6,55:1/(7,1:1) |
- Velocità Max: |
85 Km/h |
La Nuova 500 venne presentata
ufficialmente nel Luglio 1957:
nella versione definitiva il
motore (numero di progetto"110")
ebbe una cubatura di 479 cc,
sviluppante una potenza di 13
CV. Finiture al telaio e
all'interno molto semplificate,
abitabilità per due persone più
bagaglio, prezzo di listino
490.000 lire.
Il lancio della 500 fu un vero
insuccesso. Molte le cause:
Prima fra tutte il prezzo e il
posizionamento della vetturetta
nei confronti della 600 La 500
venne giudicata non molto
conveniente per il pubblico cui
era, nelle intenzioni della
Casa, rivolta (soprattutto
scooteristi e possessori di
vecchie "Topolino"). ll prezzo
di 490.000 lire poi sembrò
davvero eccessivo a fronte di
una abitabilità limitata a due
persone e alla semplicità delle
finiture.
La primissima serie, nelle
intenzioni del geniale
progettista Dante Giacosa, era
lo specchio della razionalità
costruttiva e dell'economia (suo
il motto: "non amo sprecare
niente"). Così niente fu
concesso alle cromature, allora
di gran voga: le ruote erano
prive di coppe con i bulloni a
vista, verniciate di colore
giallo crema; i fari erano
incassati senza cornice e sulla
carrozzeria nessun profilo di
abbellimento.
All'interno della nuova 500 si
nota una semplice plancia di
lamiera verniciata che porta, al
centro la levetta di comando
degli indicatori di direzione
con la relativa spia di
funzionamento; sempre al centro
ma più in basso, si trova la
chiave di accensione motore e
accensione/regolazione luci. Ai
lati della chiave vi sono due
interruttori a levetta: una a
sinistra per l'illuminazione
della strumentazione, l'altro a
destra per l'azionamento del
tergicristallo; quest'ultimo
interruttore ha la particolarità
di avere tre posizioni: la
terza, in basso, porta
all'azzeramento delle levette.
Sotto la plancia, sempre in
posizione centrale é situato un
ripiano portaoggetti, realizzato
in lamiera, dalla forma
piuttosto schiacciata, al di
sotto di esso é posto il comando
del gas a mano, costituito da un
semplice tirante ad anello.
Altri comandi sono: dispositivo
tirante di sgancio del cofano
anteriore (sempre ad anello, in
basso a sinistra della plancia);
sempre ai lati e sotto al
cruscotto vi sono due levette
che azionano delle valvole a
farfalle e determinano l'entrata
di aria fresca all'interno
dell'abitacolo. In fondo al
tunnel, azionabile dai posti
anteriori, é posta la levetta di
per il riscaldamento che immette
aria calda all'interno della
vettura. Al posto guida si trova
un volante di un bel disegno a
calice dove al centro é posto il
pulsante dell'avvisatore
acustico. Il tachimetro di forma
circolare (scala max 100 Km/h) é
racchiuso in un piccolo ma
elegante carter di plastica che
presenta una piccola visiera
antiriflesso.
Nel corso dell'anno 1958 cambia
la tonalità del materiale
plastico di: tachimetro,
volante, pomello cambio. Viene
così abolito il colore
neutro/beige in luogo del
bianco/grigio. Cambia colore
anche il pulsante del clacson
che diventa nero.
La tappezzeria della prima
serie, sia sui sedili che alle
portiere é di qualità
decisamente mediocre e applicata
in modo approssimativo.
Completano la ridotta lista di
accessori, due alette parasole
di plastica rigida.
Nonostante il prezzo di lancio,
non particolarmente conveniente,
la Nuova 500 presentava dunque
gravi mancanze di allestimento:
la chiave trasparente di
commutazione delle frecce, di
scomodo impiego, così come
scomoda e complessa era la
regolazione delle luci mediante
la chiave luce quadro (ben 6
posizioni diverse); inoltre si
potevano notare gravi lacune di
finitura (viti a vista,
imperfezioni di verniciatura e
saldatura ecc ecc...); mancavano
inoltre il lavavetro, il
portacenere, e, cosa più
importante, i cristalli
discendenti: uniche aperture
risultavano essere due piccoli
deflettori laterali (nella
primissima serie senza fermo: se
completamente aperti impedivano
la normale impugnatura del
volate) oltre che, naturalmente,
il tetto.
Un elemento, poi corretto con
il tempo, che contribuì
all'iniziale insuccesso della
Nuova 500, fu proprio il tetto
della vettura. Per contenere i
costi e per scoraggiare il
trasporto di passeggeri (che
avrebbe pregiudicato il grande
successo della 600) fu pensata
la soluzione di un tetto
completamente di tela
comprendente anche il lunotto,
realizzato in plastica
trasparente. Per la
particolarità di questa
soluzione, la vetturetta venne
omologata come "trasformabile",
nome con cui verranno chiamati
gli esemplari costruiti dopo la
presentazione della "Tetto
Apribile".
Un capitolo a parte meriterebbe
il motore. E' già stato detto di
come fece discutere una
meccanica così rivoluzionaria:
il maggior limite di questo
propulsore, a fronte di
un'economia di consumi da
primato, stava nella scarsa
potenza e nella limitata
velocità della 500: 479 cc per
13 CV (SAE, dunque un calcolo
già per eccesso) ad una velocità
di 85 Km/h, era considerata
inaccettabile dal pubblico
italiano e, nei primi
provvedimenti presi dalla Fiat
per riposizionare la nuova
utilitaria, ci fu un aumento
della prestazionalità del
propulsore, che raggiunse in
seguito i 15 CV (Novembre 57)
fino ai 16,5 del 1959.
Il serbatoio carburante,
alloggiato nel vano anteriore,
era di forma rettangolare e
posto al centro del vano. Sempre
nel bagagliaio anteriore erano
poste la batteria (senza
coperchio come, invece, sulla
600), la ruota di scorta, il
serbatoio liquido freni, le
valvole fusibili e una sacca di
juta contenente gli attrezzi per
la manutenzione: 1 chiave
inglese fissa 8x10; 1 chiave
inglese fissa 12x14; 1 chiave
inglese fissa 17x19; pinza
universale; punzone; cacciavite;
chiave a tubo per candela;
manovella per fissaggio ruote ai
mozzi; cric.
A fronte di una più che tiepida
accoglienza del mercato e della
stampa (Quattroruote titolò con un
eloquente "nessuno torna indietro"
la perplessità degli acquirenti,
ormai abituati alla 600 e alla
1100/103, ad accettare la piccola
e povera vetturetta), già a tre
mesi dal primo lancio si ebbe una
nuova versione migliorata della
Nuova 500, denominata "Normale".
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